| In questo topic potremo scrivere una storia tutti insieme, chiunque ne avrà voglia potrà scrivere e postare un capitolo. il primo lo posto io, così do almeno l'idea della storia:
“Caro diario, questa sarà un estate bellissima…” Così iniziava la prima pagine di diario di Sofia, datata 10 giugno 2000. Lei, che era sempre andata bene a scuola e perciò snobbata dai compagni, lei, che quell’estate non l’avrebbe passata sui libri, lei, che i genitori non lasciavano mai un attimo da sola, lei, proprio, lei, avrebbe passato tutta l’estate a in Sardegna, dalla “cuginetta” come soleva chiamarla, cuginetta che aveva già 21 anni. Beata lei! Non si capacitava ancora che i genitori avessero acconsentito a lasciarla partire, quando Lara si era fermata da loro il 29 aprile e aveva detto che quell’estate sarebbe tornata a casa e chiesto se poteva portare Sofia con lei, la prima risposta era stata ovviamente un secco no ma poi, dai e dai… avevano concesso che, sotto stretta sorveglianza di Lara, avrebbe potuto anche andare… Tutta l’estate, lontana da tutto e da tutti! Lei… non se la ricordava, ci era stata solo due volte in vita sua, di solito era Lara a spostarsi perché era più grande e da tre anni aveva anche la macchina. Studiava a Milano e diceva sempre che non le piaceva quella città, che odiava la gente e il traffico, però ci studiava. “C’è una buona università”, diceva sempre, ma la verità era che aveva seguito fin lì il suo fidanzato che però, l’aveva lasciata. “Non posso mica cambiare adesso, ti pare?” rispondeva a chi le diceva di tornare in Sardegna “Dovrei riabituarmi ad un'altra città, altre persone…” così era rimasta, pur detestando Milano. Però tornava spessissimo a casa e qualche volta si fermava anche da loro,a…, città che Sofia odiava, “è un buco” diceva “ non ci sono opportunità per i giovani!” L’autobus che l’avrebbe portata al paesino procedeva lento, si ricordò che per quello aveva quasi rischiato di perdere la sua estate. Non c’era nessuno che avrebbe potuto accompagnarla, Lara aveva gli esami fino al 28, papà era fuori fino al 2 di luglio e mamma non guidava “che famiglia sfigata!” pensò. In ogni caso alla fine i suoi genitori si erano decisi per l’autobus e lei era partita. “sarà meglio che mi rimetta a scrivere, se no perdo l’ispirazione” concluse e riprese in mano la penna che aveva appoggiato nel diario. Ma la mente andava per conto suo e il pensiero corse ai compagni di classe, chiusi a scuola, per l’ultimo giorno “come se fosse una gran fatica -considerò- lo sanno tutti che l’ultimo giorno non si fa nulla!” Sofia aveva quasi 15 anni, era alta un metro e mezzo, poco, pochissimo per la sua età, era bionda, biondo cenere e aveva gli occhi azzurri. Era molto timida e faticava ad aprirsi con le persone, per questo non aveva che poche amicizie. L’autobus sobbalzava facendo cadere di tanto in tanto uno dei suoi tre borsoni “non ti basteranno – le aveva detto la mamma, sempre apprensiva– devi stare fuori tutta l’estate…” “mamma – aveva invece replicato lei – sono grande abbastanza, so anche lavarmeli i vestiti, se serve.” Nonostante questo, tra gonne, pantaloni, maglie e costumi aveva riempito ben due borsoni. Pensava sarebbero bastati e invece aveva trovato una quantità di cose inutili da portarsi dietro. Dopotutto sarebbe rimasta tre mesi dagli zii. “tu non riesci a viaggiare senza la casa appresso” diceva sempre suo padre “e mi sa che ha ragione!” sospirò Sofia.
|